Venerdì è venuta a trovarci in classe una ragazza spagnola di nome Pilar, per parlarci un po' della Spagna e della sua vita trascorsa in Spagna: è nata a Cartagena, una città a sud della Spagna tra Almeria e Alicante.
All'età di 11 anni si è trasferita con la sua famiglia a Madrid, capitale spagnola e qui vi è rimasta per tutta la sua infanzia.
La lingua ufficiale della Spagna è il castigliano, ma ci sono altre lingue, come il catalano, il basco e il galiziano, usati nella relative regioni della Spagna.
La maggior parte degli spagnoli è cattolica e la ricorrenza dell'onomastico in Spagna è molto importante e viene considerata una festa a pari livello del compleanno. I giochi più diffusi tra i bambini sono campana, giochi con la palla ecc...; gli sport più diffusi sono il calcio e il basket. La Spagna vanta due grandi squadre di calcio a livello mondiale, il Barcellona e il Real Madrid.
I cibi tradizionali spagnoli sono la paella, i churros con cioccolata e il roscon de reyes, un dolce che viene preparato in occasione del Natale e dove, al suo interno, viene messo o un regalo o una fava, in modo che chi lo apre, se trova la fava, ha l'obbligo di comprare il dolce l'anno successivo, mentre chi trova il regalo, avrà fortuna per tutto l'anno!
In Andalusia durante l'estate, per l'eccesso di caldo, dalle 15.00 alle 17.00 tutti i negozi chiudono ed è vietato fare rumore. La Spagna è divisa in regioni che hanno una certa autonomia territoriale e legale, senza però andare a contrastare le leggi imposte dallo Stato.
Un tradizionale evento spagnolo che attira milioni di spettatori è la corrida che si svolge all'interno di grosse arene, dove uomini come torero, picadores e banderilleros affrontano il toro in uno scontro che si conclude con la morte dell'animale. Nonostante molti contestano tale spettacolo, la tradizione popolare si oppone alla sua abolizione.
Alla fine della lezione, Pilar ci ha coinvolti in un ballo tipico gitano, ancor oggi molto in uso, il "flamenco", dove i ballerini scandiscono il ritmo, battendo i tacchi e le nacchere, uno strumento a percussione formato da due pezzi di legno che si tengono in una mano e si fanno risuonare.
Questa esperienza per me, è stata molto bella e penso sia stato un modo alternativo per fare una lezione di geografia. Il fatto di conoscere usi e costumi di un paese che non è il mio, mi ha incuriosito molto e mi ha fatto venire la voglia di andare a visitarlo...mi sono proprio divertito!!!
virgolapazzoide
Che divertimento! Spero che Pilar venga ancora a trovarci!
RispondiEliminasi, concordo con quello che pensa emilia, Pilar è simpatica, è brava a spiegare la spagna e a ballare il flamenco
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